Controlli sui contributi a fondo perduto

Facendo seguito all’’articolo pubblicato in data 29 ottobre 2021 riguardante l’attività di Controllo sui percettori dei Contributi e Fondo Perduto e le relative sanzioni, con il breve elaborato di oggi, andremo ad esaminare la Circolare dell’Agenzia delle Entrate nr. 4 del 7 maggio 2021 recante gli Indirizzi operativi e linee guida sulla prevenzione e contrasto all’evasione fiscale, nonché sulle attività relative al contenzioso tributario, alla consulenza e ai servizi ai contribuenti con particolare riferimento alle modalità di esecuzione dei controlli sui percettori dei C.F.P. siano esse A.S.D. che Enti del Terzo Settore.

per quanto sopra delineato non vi è dubbio che la circolare nr. 4  ha previsto che L’attività ispettiva dovrà essere prioritariamente indirizzata nei confronti dei soggetti che hanno indebitamente fruito dei diversi regimi agevolativi che sono stati via via introdotti dal Governo per fare fronte alla crisi generata dalla pandemia , atteso che un preliminare controllo, e stato fatto riguardo al possesso dei requisiti previsti e reperibili presso banche dati ( Registro CONI, Anagrafa Tributaria etc.) pertanto: “” le verifiche successive saranno orientate verso le corretta indicazione delle percentuali di contributo richiesto rapportate alle dimensioni  economiche del richiedente e, per quanto riguarda gli Enti  non commerciali e le Onlus, l’attività dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza  saranno  supportate da specifiche analisi del rischio, volte prioritariamente all’individuazione degli enti che svolgono attività inidonee a perseguire scopi sociali, procedendo al recupero a tassazione delle agevolazioni indebitamente fruite””.

Il numero dei controlli suddiviso su tutto ilo territorio nazionale sarà idoneo ad ingenerare nei percettori dei C.F.P. la elevata probabilità di subire un accertamento per verificare se quel determinato Ente associativo abusa della qualifica di Non Profit per usufruire indebitamente della agevolazioni ad esso riservate, ed a tal proposito,  sono stati riscontrati e sanzionati dei casi in cui sono state raggiunte finalità lucrative da enti sportivi e del terzo settore mediante la deviazione, per  scopi illegittimi, di risorse ottenute da campagne di raccolta fondi effettuate sia con modalità in presenza che utilizzando piattaforme on-line .

L’attività di verifica sarà effettuata secondo le prescritte modalità operative, in prima fase sarà controllato l’assetto formale (Atto e Statuto; libri sociali; adesione o meno alle legge 398/91 iscrizione al registro CONI, numero soci tesserati etc)sarà dato particolare risalto, per come già sopra evidenziato, all’accertamento del principio di democraticità interna e se sono stati  suddivisi utili anche in forma indiretta.

La seconda fase verterà sull’esame tecnico della documentazione contabile, bancaria e gestionale. Nei casi di presunte violazioni gravi si farà ricorso agli accertamenti bancari, estesi anche ai soggetti facenti parte dei Consiglio Direttivo.

Per quanto riguarda il controllo degli atti e delle dichiarazioni, sarà prestata particolare attenzione alla fase di selezione degli atti da sottoporre a controllo, concentrandosi sulle fattispecie con significativi ed elevati profili di rischio e che presentino, come anticipato in premessa, un interesse sia dal punto di vista della proficuità, sia della sostenibilità della pretesa tributaria.

Di seguito una sintesi dei vari processi operativi che riguardano gli accertamenti in campo fiscale e tributario:

  • verifica dei requisiti previsti per l’ottenimento del beneficio economico, effettuate incrociando le informazioni reperibili da varie fonti a disposizione della Pubblica Amministrazione (Banche Dati ) supportate:
  • attività di intelligence;
  • attività derivanti dal controllo economico del territorio effettuata quotidianamente da personale della GDF;
  • attività di analisi dei dati  che riguarderà anche la valutazione di pregresse attività operative che hanno portato alla costatazione di   illeciti  su tutto il  territorio nazionale , con particolare rilevanza all’analisi del rischio di pericolosità fiscale effettuata attraverso l’utilizzando di specifici applicativi disponibili tenendo conto, della conoscenza diretta del territorio e delle singole peculiarità che caratterizzano i vari settori di attività, in modo da ottenere una selezione mirata dei soggetti, per evitare di perseguire, salvo evidenti casi di abuso, situazioni di minima rilevanza che diventano improduttive ai fini del recupero a tassazione delle violazioni rilevate.

Le operazioni tecniche sull’Ente associativo selezionato riguarderanno, oltre alla basilare gestione democratica, ma anche il corretto rapporto associativo e tutti gli altri elementi da cui scaturisce l’ottenimento delle agevolazioni fiscali: con particolare riferimento alla redazione dei rendiconti e loro iter approvativo e più specificatamente, tra i principi di particolare attenzione sarà la rilevazione dell’effettivo e corretto rapporto tra associazione e singolo socio, in quanto durante i controlli fiscali già effettuati, spesso con l’invio di un questionario ai singoli soci,  il dato che si rileva, e che la maggior parte degli intervistati, non ha idea di cosa significa essere socio di un’associazione e dei diritti e doveri che ne derivano e quindi, per il verificatore, diventa oltremodo semplice disconoscere il principio di democraticità, che è uno dei cardini imprescindibili di un ente associativo e di conseguenza far rientrare l’associazione nel campo del profit per recuperare a tassazione sia  volume d’affari generato dall’attività istituzionale che   gli importi illecitamente percepiti.

Saranno esaminate le operazioni relative fatture per accertare se sono in tutto o in parte inesistenti  fenomeno spesso riscontrato nei contratti di sponsorizzazione;

Sarà verificato il corretto utilizzo dei fondi ricevuti per accertare se sono stati utilizzati per scopi diversi da quelli previsti dagli statuti.

|Giuseppe TamburoDottore Tributarista |

 

Fonte: ASI SPORT FISCO